“I risultati del vertice europeo dei ministri dell’energia non corrispondono alle attese del sistema produttivo e delle famiglie”. CNA esprime delusione e forte preoccupazione.
“L’intesa sulle misure per raffreddare i prezzi del gas e dell’energia è un accordo politico che dovrà tradursi in misure concrete, mentre le imprese devono ormai sopportare livelli di prezzi energetici che non possono più assorbire e convivere con l’incertezza sulle forniture”, sottolinea la Confederazione dell’artigianato e della piccola e media impresa.
“La mancanza di coesione a livello comunitario su interventi efficaci favorisce fughe in avanti di singoli Stati membri, con il serio rischio – secondo la CNA – di provocare squilibri e asimmetrie nel mercato unico, indebolendo le capacità di risposta da parte dell’Unione europea”.
“Viviamo una fase economica drammatica, come testimoniano, in questi giorni, anche tante realtà produttive del nostro territorio. L’indagine condotta, a livello nazionale, dal Centro Studi di CNA sugli effetti del caro energia su un campione significativo di imprese artigiane – osserva Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia – ha rilevato che il 13,6 per cento delle imprese non è più nelle condizioni di andare avanti e il 21,2 si vede costretto a ridurre l’attività e di conseguenza a tagliare l’occupazione. Numeri spaventosi, che rischiano di peggiorare. E’ questa la realtà. Bisogna intervenire con urgenza per scongiurare un impatto socio-economico devastante”.