Bruxelles ha dato il via libera alla modifica dei Pnrr, che consente agli Stati membri di inserire un nuovo capitolo di spesa dedicato al RePowerEU, già forte di 225 miliardi di euro. “Adesso la politica deve fare la propria parte. A livello nazionale con incentivi per consentire alle imprese di dotarsi di impianti fotovoltaici da mettere sui tetti dei capannoni, a livello regionale e locale favorendo invece la nascita di comunità energetiche”: è quanto sostiene Alessio Gismondi, presidente della CNA di Viterbo e Civitavecchia.
La Commissione Europea ha appena annunciato di voler aumentare la dotazione di prestiti per finanziare gli investimenti e le riforme in campo energetico, potenziando REPowerEu, il piano risparmio, diversificazione degli approvvigionamenti e accelerazione della transizione verso le fonti rinnovabili.
Messo in cassaforte questo passo, adesso per diventare autosufficienti e porre fine alla dipendenza dalla Russia occorrono altri passaggi, per incentivare l’autoproduzione da fonti rinnovabili. “La decisione di Bruxelles – dice Gismondi – aiuterebbe molto a risolvere i problemi legati all’acquisto del gas all’estero. Se si riuscisse a dotare di impianti fotovoltaici i tetti di tutti i capannoni delle imprese, con una tale produzione di energia si centrerebbe l’obiettivo”.
Il governo però dovrebbe intervenire “attraverso degli incentivi – continua – perché questo passaggio non potrebbe essere tutto a carico delle imprese, che stanno pagando già cara una lunga serie di aumenti. Lo sosteniamo da tempo”.
E se questo è quanto dovrebbe fare la politica a livello nazionale, a quella sul territorio invece si chiede di “sviluppare l’idea delle comunità energetiche – conclude il presidente della CNA di Viterbo e Civitavecchia – la cui nascita andrebbe favorita per contrastare gli attuali costi, elevatissimi, che stanno creando enormi problemi”.