“E’ urgente un decreto correttivo del governo per cancellare la norma del decreto che blocca la cessione dei crediti in materia edilizia”. Secondo la CNA, il Sostegni-ter contiene, nel complesso, misure disomogenee e insufficienti. E quella in materia di bonus edilizi, introdotta per contrastare le frodi, sta già bloccando i cantieri e gli investimenti, così da mettere a repentaglio la stessa sopravvivenza di migliaia di artigiani e piccole imprese.
La forte limitazione alla cessione del credito ha provocato una brusca frenata della filiera delle costruzioni, tra i fattori trainanti della crescita del Pil nel 2021. Secondo le stime del Centro Studi della CNA, infatti, le spese per lavori edili sono passate da circa 26,5 miliardi del 2020 a circa 53 miliardi di euro nel 2021, con un impulso importante all’economia del Paese.
“La richiesta che la CNA ha rivolto al governo non può essere ignorata. Deve essere chiaro che bloccare la cessione del credito significa danneggiare gravemente le imprese, in questo momento disorientate e allarmate, compromettere la ripresa e interrompere il processo di efficientamento energetico e di riqualificazione urbana, che guarda allo sviluppo sostenibile delle città. Dare subito certezze alle imprese e ai cittadini in merito all’utilizzo e all’effettivo funzionamento della cessione del credito, è un dovere”, osserva Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia.
Osservazioni e proposte riguardo ad altre misure del Sostegni-ter. Sul tema del caro-energia, CNA afferma che gli interventi realizzati hanno in parte limitato l’impatto sulle bollette, ma è necessario procedere alla riforma della bolletta energetica per trasferire, in tutto o in parte, il peso degli oneri generali di sistema sulla fiscalità generale (circa 13 miliardi di euro, di cui quasi la metà a carico di artigiani e piccole imprese), prevedendo, nello stesso tempo, una distribuzione equa tra i diversi contribuenti, basata sugli effettivi livelli di consumo.
Riguardo ai ristori alle attività economiche particolarmente colpite dagli effetti della pandemia, va ampliata la platea dei settori. E’ altresì importante rinviare e rateizzare il pagamento dei debiti fiscali e contributivi, così come prolungare la moratoria dei mutui bancari e rinegoziare la restituzione dei debiti.
Allo stesso modo, non è adeguato il rifinanziamento per 100 milioni di euro del Fondo nazionale per il turismo, così come sono insufficienti i 15 milioni di euro per compensare i mancati ricavi delle imprese di noleggio con conducente mediante autobus che hanno sofferto cadute del fatturato superiori al 90%. Inoltre, occorre considerare che i ristori previsti a favore del trasporto scolastico per l’interruzione dell’attività didattica nel periodo marzo-giugno 2020 non sono stati ancora erogati.
La CNA evidenzia poi le criticità dell’autotrasporto merci per il caro-carburante, indicando l’esigenza di una riduzione pari a 30 centesimi delle accise o, in alternativa, di un contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito d’imposta, pari al 30% delle spese sostenute per la componente gasolio acquistata ed effettivamente utilizzata.