CNA Fita chiede al Governo di evitare i costi di aggiornamento della carta di circolazione alle imprese dell’autotrasporto che hanno aderito alla moratoria terminata il 31 dicembre scorso.
Le imprese hanno già subito il danno di vedersi interrotta la moratoria sui leasing, nonostante la crisi continui a mordere il settore dell’autotrasporto. Ora, in aggiunta al danno, sopraggiunge anche la beffa di dover spendere tra cento e duecento euro per aggiornare la carta di circolazione dei leasing.
Questa spesa non grava, peraltro, solo su una esigua minoranza di autotrasportatori. Pesa su oltre un quinto (il 21 per cento, per la precisione) dei titolari di veicoli commerciali leggeri, autocarri pesanti, trattori stradali, autobus, rimorchi e semirimorchi.
Per evitare un altro aggravio, dopo lo stop alla moratoria, sarebbe sufficiente stabilire che l’obbligo giuridico dell’aggiornamento della carta di circolazione venisse assolto da una semplice dichiarazione ufficiale della società di leasing da allegare alla carta di circolazione. Una misura che eviterebbe di intasare ulteriormente gli uffici territoriali della motorizzazione e, di conseguenza, fugherebbe il rischio di ritardi e il paradosso che l’aggiornamento avvenga quando si è conclusa la durata del leasing.