Nell’ambito della digitalizzazione della pubblica amministrazione, delle imprese e dei cittadini, gli strumenti di pagamento elettronici sono uno degli scogli da superare per dare slancio alle transazioni internazionali e all’E-commerce.

All’inizio il decreto “Salva Italia” (201/2011), ha vietato i pagamenti in denaro contante tra soggetti diversi in un’unica soluzione di importo superiore o uguale a mille euro. Poi, il decreto “Crescita 2.0”, varato dall’allora governo Monti (179/2012), ha dato una accelerazione alla diffusione dell’utilizzo degli strumenti elettronici di pagamento, prevedendo l’obbligo di dotarsi di POS (Point of sale-POS, dispositivo che consente di effettuare il pagamento con moneta elettronica) alle seguenti categorie produttive:

• soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti (pubblici esercizi, esercizi commerciali, autoriparatori, acconciatori, saloni di bellezza, società di servizi, ecc.)

• studi professionali (geometri, ingegneri, avvocati, consulenti del lavoro, dottori commercialisti, ecc.)

Si evidenzia che la disposizione riguarda le sole carte di debito (bancomat) mentre non riguarda le carte di credito e le altre tipologie di pagamenti elettronici.

La Banca d’Italia, interpellata in merito, ha precisato che l’articolo 15 del Dl 179/2012 non prevede l’obbligo di utilizzare gli strumenti di pagamento elettronico, ma solo l’obbligo, posto in capo al venditore, di accettazione della carta di debito.

Occorre evidenziare che tale disciplina necessita delle disposizioni attuative che al momento non risultano ancora emanate. Quindi le imprese coinvolte si troveranno in una condizione di incertezza che può essere così sintetizzata:

• In teoria

A partire dal 1° gennaio 2014 tutti i soggetti esercenti l’attività di vendita di prodotti e/o di prestazioni di servizi, anche professionali, saranno obbligati ad accettare pagamenti tramite carte di debito

• In pratica

Il vincolo scatterà solo dopo l’emanazione di apposito decreto attuativo, che al momento non è ancora stato diffuso. Oltre ad essere disciplinate le modalità ed i termini di attuazione della misura, potrebbe essere introdotto un tetto alle fatture sotto il quale non viga l’obbligo di accettare pagamenti via POS, oppure potrebbe venire esteso l’obbligo ad altri strumenti di pagamento elettronici, anche con tecnologie mobili.

La norma ha visto schierate posizioni opposte, da un lato quelli che ravvisano in tale obbligo un “regalo alle banche”, e dall’altro chi ne esalta l’efficacia in termini di contrasto a fenomeni di illecito in campo finanziario e fiscale.

Comunque stiano le cose, si resta in attesa del decreto attuativo interministeriale tra Ministero dello Sviluppo economico e Ministero dell’Economia e delle Finanze.

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