E’ in arrivo l’assegno unico e universale, grazie al quale anche molti lavoratori autonomi potranno accedere agli aiuti alle famiglie.
Dal primo luglio al 31 dicembre, in attesa che nel 2022 venga esteso a tutti, ci sarà un assegno ponte: spetta alle famiglie che non hanno al momento diritto agli assegni familiari percepiti dai lavoratori dipendenti. Si tratta di famiglie molto diverse fra loro appartenenti a:
- lavoratori autonomi;
- soggetti inattivi;
- percettori di reddito di cittadinanza;
- dipendenti oggi tagliati fuori dagli assegni per ragioni di reddito familiare
Secondo il Governo saranno 1,8 milioni le famiglie interessate con 2,7 milioni di minori a carico.
Ecco i requisiti necessari per ottenere l’assegno:
- essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea. In alternativa un suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente. Ovvero essere cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea. In questo caso dovrà avere il permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo. In alternativa, il permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno semestrale.
- Essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia.
- Essere residente e domiciliato in Italia con i figli a carico sino al compimento del diciottesimo anno d’età.
- Essere residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi. In alternativa essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.
L’Isee del nucleo familiare non può essere superiore ai 50 mila euro: da questa soglia in poi l’assegno si azzera. Gli importi sono stabiliti in una tabella allegata al decreto con valore decrescente in base all’Isee. Con soglie di Isee inferiori a 7 mila euro si può contare su 167 euro a figlio sino a due figli e 217 a figlio, dai tre figli minori in poi. Se si ha un figlio disabile è stabilita una maggiorazione di 50 euro. Gli importi vanno a scalare con Isee crescente per cui con un Isee di 20 mila euro si scende a 78 euro a figlio sino a 2 figli e 94 euro, per ogni figlio, dai tre figli in su. Gli importi arrivano rispettivamente a 30 euro (fino a 2 figli) e 40 (dai 3 in su) con Isee da 49.900 a 50.000. Facendo un calcolo per una famiglia a basso reddito, con Isee ai minimi (7mila), si può arrivare dunque a 653 euro al mese. L’assegno unico verrà erogato mediante accredito su Iban del richiedente o mediante bonifico domiciliato.
Per informazioni sulla presentazione della domanda è possibile contattare il patronato Epasa– Itaco allo 0761.229253. Il patronato si occuperà della compilazione della domanda e ne seguirà l’iter.
Gli importi saranno erogati dal mese della presentazione della domanda e per le domande presentate entro il 30 settembre saranno corrisposte mensilità arretrate, a partire da luglio.