Dopo la proclamazione del fermo nazionale dei servizi di autotrasporto dal 9 al 13 dicembre da parte di Unatras e Anita, è arrivato un segnale di apertura del governo. Il premier ha annunciato, infatti, un emendamento alla legge di stabilità che ripristina il complesso delle somme per il comparto.
Positivamente è stata accolta da CNA Fita la dichiarazione di Enrico Letta. L’associazione, presente in Unatras, si riserva, tuttavia, di valutare il testo dell’emendamento e le risposte dell’esecutivo al documento presentato dalle sigle del trasporto merci. Queste ultime si riuniranno mercoledì 27 novembre per una verifica approfondita della reale concretezza degli impegni assunti e per decidere le prossime mosse.
Nella piattaforma predisposta per il fermo, al primo posto la categoria ha messo la certezza delle risorse per il rimborso delle accise sul gasolio per autotrazione, così come per la riduzione dei premi Inail, il recupero del Servizio Sanitario Nazionale sulle polizze assicurative e l’alleggerimento di altri pesanti costi di esercizio.
E’ stata posta altresì l’attenzione sull’urgenza di individuare meccanismi di gestione del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori che garantiscano nuove funzioni, con particolare riferimento ai controlli per la lotta al lavoro nero e all’illegalità.
“L’unità manifestatasi con la decisione del fermo -osserva Luigia Melaragni, segretaria della CNA Associazione di Viterbo e Civitavecchia- evidenzia lo stato di profondo malessere delle imprese dell’autotrasporto. E’ ormai impossibile riuscire a far fronte al costante aumento dei costi di gestione, ben al di sopra della media europea, con la conseguenza di un enorme svantaggio competitivo rispetto ai vettori esteri. Manca altresì una concreta politica di controlli che favorisca il rispetto delle regole. Il comparto non può farcela senza misure robuste. Valuteremo quindi con molta attenzione la rispondenza degli interventi proposti dal governo ai bisogni dei nostri imprenditori”.