Definire un assetto di regole per riconoscere l’inquadramento giuridico della figura del toelettatore di animali d’affezione. È quanto prevede la proposta di legge n. 2875 depositata dalla deputata Sara Moretto, capogruppo di Italia Viva in Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera, e presentata in conferenza stampa insieme con Chiara Piccionetti, presidente nazionale FNT – Federazione Nazionale Toelettatori, affiliata a CNA -, e Laura Cipollone, coordinatrice nazionale dell’Unione CNA Benessere e Sanità.
“E’ un passo nella giusta direzione del riconoscimento di una realtà in espansione e della valorizzazione delle professionalità di chi si occupa del benessere dei nostri animali. Sosteniamo questa iniziativa legislativa, che evidenzia quanto sia importante l’azione di rappresentanza della nostra Federazione e di CNA, fortemente impegnate a tutela del settore”, afferma Andrea Porciani, operatore viterbese, presidente regionale FNT Lazio.
Nel 2020, le attività di toelettatura registrate negli Albi delle Camere di Commercio hanno raggiunto quota 3.056 unità, impiegando 4.800 addetti, con una diffusione che riguarda l’intero Paese. In appena dieci anni, il numero delle imprese è quadruplicato, tanto da alimentare un mercato che vale potenzialmente 500 milioni di euro l’anno. La crescita ha interessato anche la Tuscia, dove sono presenti 38 attività di toelettatura, e i comuni di Civitavecchia, Ladispoli, Cerveteri e Santa Marinella, che ne contano, complessivamente, 29.
Tuttavia, la figura del toelettatore non gode di alcun inquadramento giuridico. Senza una disciplina specifica di carattere nazionale, è stata favorita la frammentazione della regolamentazione, dando luogo a differenziazioni territoriali notevoli, sotto il profilo sia delle modalità di svolgimento dell’attività di toelettatura che della qualificazione professionale di coloro che la esercitano.
Il 33% delle famiglie italiane ha scelto di avere in casa almeno un animale di affezione, per un totale di circa 60 milioni di animali domestici, di cui 15 milioni tra cani e gatti. La spesa media per la loro cura si attesta tra i 30 e i 100 euro mensili. Chi ospita un animale a quattro zampe, deve avere la garanzia di rivolgersi a professionisti competenti. Come sostiene Porciani, “in questo mestiere non si può improvvisare”.