C’è un nuovo parente nella famiglia della CNA di Viterbo e Civitavecchia. Rappresenta il mondo che include il miglior amico dell’uomo – ma non solo – e lo rende più bello. Benvenuti agli estetisti degli animali: la Federazione italiana toelettatori è infatti affiliata alla Confederazione dell’artigianato e della piccola e media impresa. E il presidente del Lazio è il viterbese Andrea Porciani, con 34 anni di esperienza nel settore.
Le imprese di toelettatura nella Tuscia sono 38, mentre negli undici comuni di competenza della CNA di Viterbo e Civitavecchia, tra cui anche Santa Marinella, Ladispoli e Cerveteri, se ne contano 29. Qualche numero a livello nazionale: gli animali che vivono in casa sono tanti quanti la popolazione italiana, 60 milioni. Quattro su dieci hanno almeno uno, ma il 7,4 per cento ne ha oltre tre. Il più diffuso è il cane (60,8%), seguito dal gatto (49,3%).
“La Federazione a livello nazionale – dice il presidente regionale – è nata tre anni fa. Abbiamo successivamente deciso di affidarci alla CNA, che sta già lavorando per il riconoscimento della nostra attività, perché siamo anche noi artigiani”. Il settore, durante il lockdown, è uno di quelli che ha dovuto fermarsi e chiudere. “Eppure – continua Porciani – il nostro contatto con le persone è minimo: ci portano il cane e ce lo lasciano, questione di un minuto. È dunque un’attività a bassissimo rischio, sotto questo punto di vista. Ci siamo battuti per la riapertura, ma siamo rimasti responsabilmente chiusi”.
Ma cosa fa un toelettatore? “Generalmente ci occupiamo di cani e gatti, ma all’occorrenza anche di altri animali. Ci può essere quello che ha bisogno della shampoo terapia o della pulizia. Si tratta di animali domestici: vivono in casa come noi e vanno tenuti bene. Quelli a pelo lungo poi richiedono particolari cure e mani esperte: non ci si può improvvisare in questo mestiere”.
A proposito della categoria: c’è da arrivare al suo riconoscimento. Le imprese hanno infatti ovviamente un codice Ateco che le inquadra, ma ciò che manca è il riconoscimento giuridico del profilo professionale e quello ai fini della formazione. Nel contesto attuale chiunque può aprire nel settore, con il rischio di affidarsi a qualcuno che non ha competenze specifiche. “La CNA ci sta lavorando. Se non esisti come categoria, non ti viene riconosciuto nulla – conclude – comprese le malattie professionali”.