“È assolutamente necessario introdurre un efficiente automatismo tra i provvedimenti restrittivi per contenere il virus e il sistema di indennizzi a favore delle imprese nella logica di filiera, per favorire trasparenza e chiarezza”. Lo ha sostenuto la CNA in sede di audizione davanti alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato sul decreto Ristori.
“La richiesta, presentata dal direttore della Divisione economica e sociale di CNA nazionale, Claudio Giovine, tiene conto della necessità di sostenere attività che, sebbene non debbano affrontare chiusure, subiranno gli effetti della situazione di emergenza e si troveranno a fare i conti con un calo drastico dei consumi. Si pensi, solo a titolo di esempio, alle botteghe di artigianato artistico, integrate nella filiera del turismo, o alle lavanderie, che lavorano con il settore della ristorazione e della ricettività alberghiera”, osserva Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia.
Nel dettaglio, riguardo al decreto Ristori, CNA apprezza la conferma dei contributi a fondo perduto, del credito d’imposta sulle locazioni, la cancellazione della rata Imu e la sospensione dei versamenti contributivi. Propone però che il pacchetto di interventi venga potenziato, prevedendo la sospensione delle imposte e il prolungamento della Cig per ulteriori 12 settimane eliminando il contributo addizionale a carico delle imprese per la causale “Covid”. E’ inoltre necessario dotare il Fondo bilaterale dell’artigianato, Fsba, di adeguate risorse finanziarie, evitando gli ingiustificati e gravi ritardi del recente passato.
CNA ha altresì indicato una serie di attività che devono essere comprese nel perimetro degli indennizzi, per rispondere in modo corretto a una logica di filiera. Nel merito, è immotivata e incomprensibile l’esclusione dagli indennizzi degli artigiani della ristorazione, come pizzerie a taglio, rosticcerie, gastronomie.
Nell’ambito del concetto di filiera, occorre estendere gli interventi di sostegno ai bus turistici, alle lavanderie, ai fotografi e all’artigianato artistico, che, nello specifico, sconta la sospensione di mercati, fiere e il blocco del turismo, così come tutte le attività ed i mestieri legati al settore eventi e cerimonie.
Nell’audizione CNA ha inoltre indicato una serie di correzioni all’ultimo Dpcm. In particolare, la Confederazione chiede che venga assicurata l’operatività dei servizi artigiani che possono restare aperti, come parrucchieri e lavanderie, anche all’interno dei centri commerciali. Infine, all’interno delle aree arancioni va consentita la mobilità intercomunale per raggiungere attività limitrofe. In moltissime piccole realtà territoriali, infatti, per usufruire di servizi alla persona o per recarsi presso un autoriparatore si cambia comune anche con modeste distanze.