“Scatto d’orgoglio”. Con questo claim, l’assemblea nazionale della CNA si è svolta stamane, per la prima volta, in modalità interamente digitale, nel rispetto dei protocolli per il contenimento del Covid-19. E anche gli imprenditori della CNA di Viterbo e Civitavecchia, che all’appuntamento annuale hanno sempre partecipato, numerosi, “in presenza”, l’hanno seguita in streaming. “Non potevamo non esserci. Soprattutto in un momento così difficile e delicato, CNA deve saper operare come sistema e, insieme, esercitare fino in fondo il proprio ruolo di intermediazione sociale, perché si attuino le misure di sostegno urgenti per le imprese colpite dall’emergenza e si acceleri su politiche capaci di modificare alla radice, come ha detto il presidente, le condizioni di contesto che tuttora rallentano il Paese”, afferma la segretaria, Luigia Melaragni.
L’importanza dell’assemblea è del resto confermata dall’attenzione che a questa occasione di confronto hanno rivolto le istituzioni. Dopo il presidente nazionale di CNA, Daniele Vaccarino, la cui relazione è stata preceduta dalla lettura del messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sono infatti intervenuti il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, il premier Giuseppe Conte – che, con riferimento alla drammaticità della situazione in diversi settori per effetto dell’epidemia, ha annunciato “ristori rapidi ed efficaci per gli operatori” -, il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, e la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli.
Quali sono le proposte di CNA? Sullo scenario di nuova emergenza e di misure restrittive che sembrano destinate a irrigidirsi, innanzitutto: “C’è bisogno di una corsa contro il tempo per interventi tempestivi che evitino in ogni modo un altro lockdown generale”. A questo proposito, riguardo al tema del decongestionamento dei mezzi del trasporto pubblico, il presidente Vaccarino ha ricordato la soluzione prospettata da CNA già da alcuni mesi: “Ribadiamo la disponibilità degli operatori privati del trasporto persone ad integrare il servizio con i propri pullman. Si eviterebbe così anche la scomparsa di un segmento dell’economia che necessita di interventi dedicati”.
Fare in fretta, dunque. “Ma non si può restare ancorati a una gestione della crisi solo emergenziale”, come ha evidenziato Vaccarino. Bisogna pensare alle generazioni future, lavorare – è l’esortazione di CNA – per trasformare il nostro modello di sviluppo. E sul Recovery Fund non si po’ fallire. Dice Melaragni: “La direzione deve essere chiara. La nostra Confederazione indica precise aree di intervento. Reti infrastrutturali da completare, ammodernare, mettere in sicurezza e potenziare. Sanità. Istruzione, perché la scuola e l’Università sono fondamentali per il futuro del Paese. Valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e ambientale, risorsa straordinaria anche per il turismo. Efficientamento energetico, da spingere con la conferma del Superbonus 110%, strumento potente per il rilancio della filiera delle costruzioni, per i prossimi anni e l’estensione del beneficio ai capannoni”.
Restano in primo piano i temi della tassazione tuttora gravosa su imprenditori e autonomi e del taglio della cattiva burocrazia. Su questo secondo punto, CNA è concreta. Basta applicare tre semplici principi: autocertificazione, onere della prova a carico dell’amministrazione per favorire l’iniziativa imprenditoriale, chiarezza e semplicità delle norme.
“Oggi, CNA ha richiamato, ancora una volta, l’attenzione sulla necessità di interventi specifici per gli artigiani e le piccole imprese, anziché a taglia unica. È un aspetto non di secondo piano- sottolinea Melaragni -. Ci sono misure da tarare sulle realtà di piccola dimensione, altrimenti restano inutilizzate, inefficaci”.
Sono tanti i passi da compiere. Nel credito, dove vanno privilegiati modelli alternativi, meno rigidi rispetto a quelli attuali, e in ogni settore di attività. Per esempio, che si aspetta ad affidare la revisione dei mezzi pesanti ai centri privati? E, certo, nel progetto di CNA l’artigianato artistico e tradizionale ha uno spazio di rilievo: la proposta è quella di un piano strategico per “un Rinascimento dell’artigianato italiano che sa coniugare bellezza e qualità”. Anche in questo caso, una proposta concreta: “La sperimentazione di nuove misure fiscali, come un iper-avviamento per chi acquista un’impresa e ne prosegue l’attività”.
“Abbiamo di fronte settimane molto difficili. Le affronteremo, come sempre, con spirito di servizio e – conclude Melaragni – rafforzando la cooperazione con le istituzioni, per gestire l’emergenza e lavorare su progetti che guardino oltre questa fase”.