Ce l’hanno fatta. Il percorso formativo, partito nel luglio del 2019, è stato più lungo del previsto, causa lockdown, ma loro sono arrivati fino in fondo con impegno ed entusiasmo. Adesso i tredici disoccupati che ieri sera, a Viterbo, hanno superato l’esame di fine corso e conseguito la qualifica di “panificatore” sono pronti per portare nel mondo del lavoro le competenze e le abilità acquisite.
“Arte bianca: innovazione di mestiere”, è il titolo del progetto di CNA Sostenibile che aveva partecipato al bando “Mestieri” della Regione Lazio e che è stato realizzato grazie al cofinanziamento Regione – Unione Europea (Por Fse 2014-2020). Il pane fresco artigianale è un alimento antico, prodotto seguendo la tradizione e avendo cura di conservarne le caratteristiche di bontà e genuinità. Al panificatore sono perciò richieste conoscenza delle materie prime e di ogni fase del processo di lavorazione, fino alla cottura. Ma non basta saper mettere le mani in pasta: chi lavora nella panificazione deve avere anche tanto amore per il mestiere, attitudine all’innovazione, curiosità e capacità nello sperimentare impasti con nuove farine per poter diversificare l’offerta dei pani e degli altri prodotti da forno, in sintonia con la crescita della domanda di un consumatore sempre di più alla ricerca delle novità e attento a privilegiare la qualità.
“Il corso (gratuito per i partecipanti) è nato con l’obiettivo di formare una figura professionale che avesse le conoscenze e le abilità richieste per l’immediato inserimento nell’ambiente di lavoro e, al tempo stesso, fosse capace di apportare nuove idee e di gestire i cambiamenti. Riteniamo di aver raggiunto il risultato per il quale abbiamo lavorato in tutto questo tempo, con il supporto di un qualificato team di docenti in aula e delle imprese: i maestri fornai hanno guidato i ragazzi nelle prove pratiche in laboratorio e li hanno poi ospitati per lo stage in azienda, trasmettendo saperi e passione”, afferma Luana Melaragni, responsabile di CNA Sostenibile.
Il percorso formativo – della durata di 560 ore, comprese le 200 di stage – era riservato, come si ricorderà, ai disoccupati. Creare posti di lavoro salvaguardando e rilanciando un mestiere tradizionale nel segno dell’innovazione: questa la finalità del bando della Regione. “Gli allievi sono stati formidabili, hanno raggiunto un alto livello di preparazione – aggiunge Chiara Ciprianetti, dell’Area Formazione -. La voglia di apprendere e l’entusiasmo hanno prevalso sullo scoraggiamento, che pure ha rischiato di avere la meglio nella fase di sospensione delle attività per effetto del Covid-19. Lo dimostra anche il tasso di frequenza, che è stato elevatissimo. Va sottolineato che sei dei tredici partecipanti erano donne. E’ un dato interessante, se si pensa che questo mestiere è da sempre considerato adatto agli uomini”.
Quanti adesso riusciranno ad ottenere un contratto di lavoro o magari ad aprire una impresa? A corso appena concluso, tre di loro hanno già ricevuto una proposta concreta, per altri due la formazione è stata importante per l’ingresso nell’attività di famiglia. “Siamo fiduciosi, anche perché il progetto è stato elaborato partendo proprio dall’analisi dei fabbisogni delle imprese”, dicono a CNA Sostenibile.
Ben dodici le imprese coinvolte nel progetto, oltre al Gruppo Mancinelli, che ha messo a disposizione il moderno e attrezzato laboratorio nella sede sulla Cassia Nord. A Viterbo: Panificio Anselmi di Raggi Daniele & C., Il Vecchio Forno del Bottalone di Danilo Lucarini & C., Freschi di Forno, L’Allegro Fornaio. Inoltre: Vapoforno Le Mosse di Giuliobello Fabio e Laura a Montefiascone; Federico Mecucci a Caprarola; Panificio Artigiano di Zanoni Iole e C. a Marta; Amelio Fabbri a Villa San Giovanni in Tuscia; Fabio Evangelistella a Soriano nel Cimino; Vincenzo Esposito a Piansano; Panificio di Pasquali Graziella e C. a Canale Monterano; Giancarlo Scatoletti a Roma.
CNA Sostenibile è a Viterbo, in via dell’Industria snc (località Poggino). Telefono: 0761.1768301 – formazione@cnasostenibile.it.