La proroga di sei mesi e l’ampliamento del quadro temporaneo sugli aiuti di Stato decisa ieri dalla Commissione Europea rappresenta un positivo passo in avanti, ma insufficiente. E’ quanto sottolinea la CNA che aveva chiesto una deroga di almeno 12 mesi considerando che è impossibile prevedere la durata degli effetti socio-economici della pandemia. Artigiani e piccole imprese sono i più colpiti dalla profonda crisi ed è purtroppo ragionevole ipotizzare che il bisogno del sostegno pubblico (moratoria e garanzie sui prestiti) dovrà essere garantito ancora a lungo.
Intanto CNA auspica che l’Eba segua l’orientamento della Commissione Europea prorogando la deroga sulla riclassificazione dei crediti alle imprese che è scaduta a fine settembre.
Inoltre la Confederazione sollecita che fino a quando non rientrerà l’emergenza sanitaria venga assicurata la massima flessibilità delle norme e della regolamentazione bancaria.
Al riguardo rileva la necessità di una revisione della normativa europea sul calendar provisioning (le nuove norme sulla copertura dei crediti deteriorati) e di una dilazione dell’entrata in vigore delle nuove definizioni di default previste dal primo gennaio prossimo. Disposizioni che in piena pandemia avrebbero effetti devastanti sui flussi di credito alle imprese oltre a minare la solidità del sistema bancario.