“La tutela della salute e la salvaguardia del sistema economico possono e devono procedere di pari passo. Le misure di contenimento dovrebbero ispirarsi a questo filo conduttore insieme a buon senso, equilibrio e responsabilità individuali e collettive. Sapevamo che avremmo dovuto convivere con il virus per un tempo indeterminato, in attesa del vaccino, ed attrezzarci per rafforzare la strategia di contrasto al Covid-19”. E’ il pensiero della CNA, che, in attesa di conoscere il nuovo provvedimento del governo, sottolinea alcune evidenze.
La prima riguarda i luoghi di lavoro e le attività aperte al pubblico, “che hanno dimostrato di non rappresentare focolai di diffusione del virus. Le imprese stanno rispettando in modo rigoroso le disposizioni e i protocolli che hanno contribuito a definire”.
CNA condivide l’impostazione del governo, impegnato a modulare gli interventi per prevenire misure più restrittive, che avrebbero un impatto devastante sulla società e sull’intero sistema economico. “Tuttavia, la riduzione degli orari di alcune attività ed altre restrizioni al tessuto economico – osserva – produrrebbero certamente un impatto negativo su vasti settori già in grave sofferenza, mentre non è certo il loro effetto di contenimento del virus, considerando che quasi l’80 per cento dei contagi avviene in ambito familiare”.
Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, condivide le preoccupazioni espresse dalla Confederazione nazionale. “Ricordiamo che la ripartenza, dopo il lungo periodo del lockdown, è stata preceduta dalla predisposizione di protocolli per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus nei luoghi di lavoro e di linee guida per ciascuna attività. Si è trattato di un lavoro complesso ma importante, cui hanno partecipato le imprese e che ci ha consentito di riaprire in sicurezza. Sostenevamo allora che sarebbe stata garantita dagli imprenditori l’applicazione delle misure di prevenzione, nel rispetto della salute dei clienti e dei dipendenti. E’ esattamente ciò che è accaduto”, sottolinea Melaragni.
Secondo CNA, sono fondamentali il senso di responsabilità da parte di tutti e il rispetto delle poche e semplici regole, così come la capacità degli enti locali e delle forze dell’ordine di far rispettare le disposizioni contro gli assembramenti e assicurare l’osservanza delle norme. Prezioso altresì il ruolo dei mezzi di informazione nel mantenere alta l’attenzione evitando di alimentare un clima di paura.