“Le aziende dell’autoriparazione non possono e non devono svendere la loro professionalità”: è questo il senso della lettera aperta che Franco Mingozzi, presidente nazionale di CNA Servizi alla comunità, ha voluto scrivere sulla situazione in cui versa il settore. Una foto dello stato dell’arte, ma anche l’indicazione della strada da battere per la categoria.

Di seguito, la lettera.

Stiamo vivendo da diversi anni una crisi drammatica ed è difficile capire quando finirà e con quali esiti. Gli indicatori sono alquanto contraddittori nelle analisi. La crisi è seria, anche se il governo insiste nelle rassicurazioni.

In una situazione di questo tipo, con aziende che mettono in cassa integrazione o licenziano il personale impoverendo, di fatto, tutto il tessuto operativo anche delle aziende di servizio alla comunità, nella fattispecie le officine meccaniche e carrozzerie, le quali si sono viste diminuire drasticamente i fatturati, si sono inserite pesantemente le compagnie di assicurazioni.

Tali società cercano di prevaricare le nostre aziende creandosi una rete personalizzata, offrendo in cambio di prestazioni tariffe non consone e, inconcepibile, i materiali per le riparazioni, rendendo le nostre aziende dei puri e semplici prestatori d’opera.

Non contano più la capacità, la professionalità, la qualità, l’imprenditorialità, la formazione, la tecnologia, la sicurezza nel lavoro, l’organizzazione, le garanzie. Conta solo risparmiare, anche forse a scapito della qualità del lavoro e sicurezza dell’utilizzatore finale, come diceva un noto avvocato onorevole. E’ vero che in un mercato diventato improvvisamente povero, dove la richiesta è inferiore all’offerta, chi possiede un portafoglio importante di utenti dell’automobile, in una qualche maniera condizionabile, (non scordiamoci che l’assicurazione e’ obbligatoria , quindi tutto ciò che si muove in cielo ed in terra passa per i loro uffici) possiede una leva importante, tale da poter determinare delle condizioni. Ma è altrettanto vero che noi imprenditori abbiamo il dovere di opporci a questa arroganza, combattendo, nel modo ovviamente corretto, questo insinuarsi sempre più continuo nella nostra realtà.

Le assicurazioni sono nate per assicurare i clienti, le imprese del post-vendita auto per eseguire le riparazioni, i periti per controllare che tutto ciò si svolga nei tempi e modi corretti. Il tutto alla luce del sole, rilasciando regolare fattura. Come si conviene tra aziende serie, non possiamo svendere la nostra professionalità. Per questo ci batteremo con tutte le nostre forze affinché il tanto vituperato risarcimento in forma specifica sparisca da qualsiasi documento.

Un’altra situazione incresciosa è il rapporto che molte aziende hanno con le banche. Oggi potremmo sparare a zero anche sulle banche. E’ sicuramente importante – però –

anche cercare di negoziare come sta facendo ed ha fatto C.N.A., l’organizzazione alla

quale appartengo: capire meglio insieme come si può migliorare il rapporto di fiducia, quali

strumenti mettere in opera per non lasciare allo sbando aziende che in questo momento

stanno pagando un caro prezzo, non sempre per loro colpa.

Franco Mingozzi

Presidente nazionale di CNA/UNIONE SERVIZI ALLA COMUNITA’

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