Il momento è di quelli durissimi, come mai nessuno avrebbe potuto neanche lontanamente immaginare. Si lotta ogni giorno per restare in piedi, molti invece cercano almeno di rialzarsi. In una situazione tale, non è tollerabile continuare a convivere con l’abusivismo. Un fenomeno odioso oggi più che mai, perché mina alla base la stabilità di tante imprese se non addirittura la loro sopravvivenza.
La CNA di Viterbo e Civitavecchia non è nuova a iniziative volte a mettere i bastoni tra le ruote di chi non si fa scrupoli ad agire al di fuori delle regole. Stavolta ha deciso di alzare il tiro. Il presidente, Angelo Pieri, e la segretaria, Luigia Melaragni, hanno scritto ai prefetti di Roma e Viterbo, Gerarda Pantalone e Giovanni Bruno, e a tutti i sindaci del territorio per chiedere controlli rafforzati. E hanno deciso di promuovere una campagna di sensibilizzazione che si rivolge a chi deve scegliere: gli utenti. Una scelta di campo tra chi cerca di risollevare il Paese e chi, di fatto, contribuisce ad affondarlo. C’è anche una mail dedicata: stopabusivi@cnavt-civ.it.
Ecco l’appello.
L’artigianato e le piccole e medie imprese si sono trovate ad affrontare, in questi mesi, una situazione di emergenza inedita. L’esplosione della pandemia, che ha costretto la maggioranza delle imprese a sospendere l’attività per un lungo periodo, ha avuto effetti pesantissimi sul tessuto economico e sociale: il lockdown ha determinato una riduzione del fatturato per il 90 per cento delle imprese e in molti casi ne ha messo a rischio la stessa sopravvivenza.
Le nostre realtà produttive e di servizio sono arrivate alla cosiddetta “fase 2” stremate e consapevoli che abbiamo davanti a noi uno tra i momenti più duri, forse il più duro, nella storia del Paese, segnato da una profonda recessione. Artigiani e piccoli e medi imprenditori sono tuttavia pronti a ricominciare, a mettersi, ancora una volta, in gioco.
Con grande senso di responsabilità, non si sono tirati indietro quando è stato chiesto loro di fermarsi per il bene della collettività. Prima di riaccendere i motori, hanno messo in atto, nei luoghi di lavoro, le misure di prevenzione necessarie per accogliere in sicurezza i loro dipendenti, i clienti e i fornitori. Per tutelare la salute di tutti.
Spetta alle Istituzioni e, naturalmente, alle Associazioni di rappresentanza sostenere le imprese, affinché nell’immediato possano contenere i danni dell’emergenza sanitaria: ad accompagnare un grande piano di rilancio, servono una robusta iniezione di liquidità ed altri interventi straordinari che consentano loro almeno di respirare in un momento di grande affanno. Al tempo stesso, però, è urgente creare le condizioni affinché, in questa delicatissima fase di ripartenza, siano bloccati ed eliminati fenomeni che da troppo tempo danneggiano l’economia sana del Paese e che in questi ultimi tempi sembra siano tornati ad espandersi.
Ci riferiamo all’abusivismo: una piaga diffusa, purtroppo, in tutti settori, dall’estetica e dall’acconciatura all’autoriparazione, dalle costruzioni all’impiantistica, dalla produzione al trasporto. In passato, per la lotta all’abusivismo CNA ha siglato protocolli con alcuni Comuni e con le autorità competenti e ha effettuato segnalazioni ogni volta che si è reso necessario.
Adesso non basta non abbassare la guardia. I controlli devono essere potenziati e resi più efficienti ed efficaci. Si volti pagina. CNA sarà inflessibile nell’esigere il pieno rispetto della legalità e della dignità del lavoro, la tutela di imprenditrici e imprenditori aperti all’innovazione, che hanno seguito impegnativi percorsi di qualifica e con passione continuano a dedicare il loro tempo alla formazione, che garantiscono ai clienti competenza e sicurezza. Proprio sul valore del lavoro delle imprese “vere” promuoviamo, da oggi, una campagna di sensibilizzazione.
Fa ben sperare l’accresciuta consapevolezza del valore di un’economia fatta di imprese regolari. Ai tempi del coronavirus, tante di queste imprese sono rimaste “sospese” eppure, in una situazione spesso drammatica, hanno cercato di salvare i posti di lavoro. E chi ha continuato a lavorare, si è riorganizzato per garantire qualità dei prodotti e servizi in sicurezza ai cittadini chiusi in casa.
Bisogna ricominciare da qui, dagli artigiani e dai piccoli imprenditori che ora lottano per risollevare il territorio.
Soprattutto in un momento in cui si fa appello alla responsabilità di ciascuno di noi per sconfiggere il virus, dobbiamo avere chiaro che l’abusivismo fa male alla collettività perché gli irregolari non solo evadono il fisco e sottraggono posti di lavoro all’occupazione legale, ma operano senza alcuna regola in tema di igiene e sicurezza e sono un vero pericolo per la salute di tutti.
Le imprese ripartono con rafforzate misure di protezione dei lavoratori e dei clienti. È dovere di noi tutti proteggere queste imprese.
CNA conferma la volontà di confrontarsi e di collaborare con le autorità competenti per contrastare il pericoloso fenomeno.