“Dietro l’Imu, si nasconde una tassa occulta, che quest’anno sottrarrà oltre 1,7 miliardi di euro alle imprese italiane. A tanto ammonta la mancata deducibilità dell’Imu sugli immobili strumentali dal reddito di impresa. L’imposta comunale rientra, infatti, nel calcolo della base imponibile su cui le imprese pagano l’Irpef, l’Ires o l’Irap. Imposte, queste, che devono essere versate anche se si è in perdita o in pareggio di bilancio e che di fatto costituiscono una tassa sulla tassa”. La denuncia emerge da un report dell’Ufficio Studi della CNA nazionale.

“E’ una vera beffa. Ecco perché la nostra associazione sta esercitando una forte pressione affinché la legge di stabilità porti una boccata d’ossigeno, prevedendo un alleggerimento sul versante della deducibilità, in attesa che si trovino le risorse necessarie per eliminare del tutto l’Imu sugli immobili strumentali”, afferma Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia.

Sugli immobili strumentali, le imprese, di fatto, vengono tassate tre volte. “La prima forma di imposizione è costituita dalla tassazione Irpef o Ires del reddito d’impresa o di lavoro autonomo che gli immobili strumentali contribuiscono a generare. A questa si aggiunge, dal 2012, l’Imu (ex Ici): gli immobili strumentali vengono considerati dallo Stato una forma di patrimonio, alla stregua di una seconda casa, quindi vengono tassati, quando in realtà sono strumenti destinati alla produzione”, spiega il Centro Studi, che fornisce i numeri.

Sul totale delle entrate Imu registrate nel 2012, complessivamente 23,7 miliardi di euro, ben 9,3 miliardi, ossia circa il 40 per cento, gravano sulle imprese. “Nel 2013 questo peso potrebbe arrivare a 10,2 miliardi, se i Comuni adottassero l’aliquota massima possibile del 10,6 per mille. Inoltre, se l’incremento dell’Imu sulle imprese registrato nel 2012 rispetto all’Ici 2011 è stato di circa 4,6 miliardi (+ 98,28 per cento), nel 2013 gli aumenti potrebbero arrivare a quasi 6 miliardi (+ 127 per cento rispetto all’Ici 2011), sempre se i Comuni si attestassero sull’aliquota massima applicabile. Perciò la CNA ritiene che gli immobili strumentali delle imprese debbano essere esclusi dalla tassazione Imu o che almeno l’aliquota Imu applicata sia dimezzata”, si legge nel report.

La terza forma di tassazione che grava sugli immobili strumentali delle imprese è una sorta di “tassazione occulta”, una tassa sulla tassa, dovuta all’indeducibilità dell’Imu dal reddito d’impresa. Secondo l’Ufficio Studi della CNA, la deducibilità, se applicata, consentirebbe un risparmio alle imprese di 1,77 miliardi.

imu