A partire da domani, alle attività sospese, o parzialmente sospese in base ai provvedimenti vigenti, è consentito eseguire gli interventi necessari alla predisposizione delle misure di prevenzione e contenimento del contagio finalizzati alla riapertura. Avranno accesso alle strutture e agli spazi aziendali esclusivamente il personale impegnato in attività di manutenzione, ristrutturazione, montaggio, pulizia e sanificazione nonché gli operatori economici ai quali sono commissionate tali attività e che, pertanto, devono rientrare tra quelle non sospese.
Stessa possibilità è offerta ai gestori di strutture e circoli sportivi, al fine di assicurare lo svolgimento di attività sportiva individuale, nel rispetto del distanziamento fisico tra i singoli atleti.
Lo stabilisce un’ordinanza della Regione Lazio firmata oggi dal presidente, Nicola Zingaretti.
La Regione pubblicherà progressivamente, sul sito istituzionale www.regione.lazio.it, le linee guida per tipologia di attività economica, definite in confronto con le organizzazioni di categoria e basate sulle indicazioni contenute
- negli allegati del decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile 2020
- nei documenti tecnici elaborati dall’Inail
- nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto il 14 marzo fra il governo e le parti sociali, successivamente integrati in data 24 aprile
- nelle linee guida nazionali in materia di sanificazione
- nell’ambito della disciplina degli orari di apertura delle attività commerciali, artigianali e produttive eventualmente stabilite con provvedimento del sindaco del Comune di riferimento.
“L’evolversi della situazione epidemiologica nel Lazio attesta l’efficacia delle misure di programmazione sanitaria regionale sino ad oggi poste in essere, con un indice di contagiosità in progressivo decremento”, si legge nel provvedimento. Quest’ultimo, relativamente ai criteri relativi alle attività di monitoraggio del rischio sanitario ( adottati con decreto del ministro della Salute datato 30 aprile), tiene conto del fatto che “in base ai tre set di indicatori relativi ‘alla capacità di monitoraggio’, alla ‘capacità di accertamento diagnostico, indagine e di gestione dei contatti’, infine alla ‘stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari’, l’applicazione al contesto regionale del Lazio restituisce – alla data attuale – una matrice di ‘rischio basso’.
Nell’ordinanza si fa riferimento alla conferma, da parte del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, dell’obiettivo di riattivare il commercio al dettaglio e alla facoltà concessa alla singole Regioni di riaprire ulteriori tipologie di attività, in ragione degli esiti della valutazione del rischio emergente dall’applicazione dei criteri fissati nel decreto del ministro della Salute del 30 aprile.
Da qui la necessità di assicurare lo svolgimento delle attività di messa in sicurezza degli ambienti e luoghi di lavoro, attraverso l’approntamento delle misure di prevenzione e riduzione del contagio, a partire da quelle indispensabili per garantire il distanziamento fisico tra gli addetti, l’utenza e la clientela, facendo salva l’adozione di ogni diverso provvedimento connesso alla modifica del calendario di riapertura previsto dal Dcpm del 26 aprile.