“L’abrogazione dello sconto in fattura rimane l’unica soluzione ai disastri che provoca ad artigiani e piccole imprese l’introduzione dell’articolo 10 del Decreto crescita. Apprezziamo, quindi, che la Commissione Industria del Senato abbia dato ragione ad artigiani e piccole imprese in una risoluzione che rappresenta un implicito riconoscimento alla correttezza della posizione della CNA. La nostra Confederazione, con coerenza e all’inizio anche da sola, ha sempre contestato, infatti, lo sconto in fattura. Ma tale riconoscimento non basta. Ora chiediamo al governo e al Parlamento di essere conseguenti e, appunto, di abrogare finalmente lo sconto in fattura”. CNA Installazione e Impianti di Viterbo e Civitavecchia condivide la posizione espressa dalla CNA a livello nazionale.
La norma prevede, come è noto, per i lavori di efficientamento energetico e di prevenzione antisismica l’applicazione al cliente di uno sconto in fattura pari all’ammontare dell’incentivo fiscale che l’impresa recupererà in cinque anni.
Il meccanismo dello sconto in fattura “appare aver determinato alcune difficoltà per le piccole e medie imprese, tenuto conto che si è rilevato pienamente applicabile solamente da parte degli operatori economici dotati di capienza fiscale sufficiente per compensare il credito di imposta e che aggiungono, a quella di installatori di impianti fotovoltaici, altre attività, come la compravendita di energia elettrica”, si legge nel testo approvato in Senato. Che evidenzia “il rischio, per molte piccole e medie imprese, di essere assorbite dalle grandi realtà imprenditoriali, eliminando una filiera di competenze artigianali e professionali che si sono sempre distinte nel settore edilizio” e ricorda che “gli effetti potenzialmente distorsivi della norma sono stati richiamati anche dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato”.
La Commissione ha invitato il governo a consolidare, nella Legge di bilancio, gli interventi di riqualificazione energetica e a individuare “meccanismi di supporto, di carattere temporaneo, per le piccole e medie imprese, tra cui eventualmente anche il ripristino transitorio della situazione ex-ante articolo 10, che nelle more di una riorganizzazione permetta alle stesse di dotarsi di adeguati strumenti per beneficiare degli aspetti positivi degli strumenti dello sconto e della cessione”.
Per la CNA, è certamente positivo che il Senato riconosca la validità delle posizioni espresse dall’Associazione insieme con le imprese, ma l’abrogazione dell’articolo 10 resta l’unica soluzione. “Da adottare con urgenza – insiste la CNA di Viterbo e Civitavecchia – , perché lo sconto in fattura sta producendo pesanti effetti negativi in settori già duramente provati da anni di crisi”.