“Il governo e il Parlamento cancellino l’articolo 4 del Decreto fiscale, che prevede l’obbligo per i committenti di versare le ritenute fiscali per il lavoro dipendente operate dalle imprese appaltatrici e subappaltatrici. È arrivata l’ora di dire basta al ribaltamento sulle imprese degli oneri dei controlli fiscali. Una pratica inconcepibile, che crea gravissime difficoltà agli artigiani e alle piccole imprese già vessate dalla cattiva burocrazia”. Lo ha chiesto con forza Sergio Silvestrini, segretario generale della CNA.
“Siamo di fronte a un’altra misura profondamente iniqua e insostenibile – sostiene Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia -. In base all’articolo 4, il versamento delle ritenute fiscali per i lavoratori impiegati nell’esecuzione di un’opera deve essere effettuato dal committente stesso, al quale l’appaltatore o subappaltatore deve anticipare le somme. In pratica, viene sottratta liquidità alle imprese, negando loro anche la possibilità di utilizzare la compensazione con eventuali crediti fiscali. Peraltro la procedura burocratica prevista per questo adempimento è tutt’altro che snella”.
“Una ulteriore punizione per gli imprenditori. Come ha spiegato Silvestrini, i fenomeni di omesso versamento delle ritenute sui dipendenti nell’ambito degli appalti possono essere contrastati agevolmente. Consentendo all’Agenzia delle Entrate di conoscere in tempo reale la stipula dei contratti di appalto, saranno resi possibili tempestivi ed efficaci controlli sul corretto versamento delle ritenute”, conclude Melaragni.