gli-alunni-con-gli-attestati-di-frequenza-del-corso-per-la-sicurezza“Scuola e artigianato: un progetto per il futuro”. La CNA e l’Istituto di Istruzione Superiore Guglielmo Marconi provano insieme a creare un ponte tra il mondo della scuola e quello del lavoro. E questo mese hanno dato il via, con il contributo della Camera di Commercio di Roma, a un’esperienza che vede protagonisti i 28 alunni della 3a A – Meccanica dell’Istituto Tecnico Settore Tecnologico.

Il dialogo dei ragazzi con Alessio Gismondi, falegname, presidente della CNA di Civitavecchia, e Vincenzo Lisi, imprenditore del settore della meccatronica, introdotti da Attilio Lupidi, amministratore delegato della società di servizi del sistema CNA e coordinatore del progetto per l’Associazione, ha chiuso la prima fase: venti ore in aula con esperti qualificati per spiegare cosa significa far nascere e gestire un’impresa, anche nel rapporto con il territorio, così come  per parlare di sicurezza informatica e utilizzo responsabile della rete. E per formare gli studenti in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro con l’organizzazione di un corso di otto ore per lavoratori del settore meccatronico, tanto che è stato rilasciato l’attestato di frequenza a chi ha superato la verifica dell’apprendimento.

Un attestato necessario adesso, perché a gennaio i ragazzi prenderanno parte allo stage in alcune aziende di meccatronica di Civitavecchia, Ladispoli, Cerveteri, Santa Marinella e Tolfa, “e utile dopo il diploma – come ha sottolineato Lupidi – per chi vorrà mettersi subito alla ricerca di un lavoro presso un’azienda”.

Per Gismondi – che ha voluto ringraziare, per la sensibilità mostrata, il dirigente scolastico, Nicola Guzzone, la referente per il progetto, Karen Colosi, e gli altri docenti – si è trattato di un ritorno nella sua vecchia scuola, mentre Lisi è cresciuto sui banchi dell’Istituto Luigi Calamatta. Entrambi hanno però respirato, giovanissimi, l’aria dell’impresa di famiglia: il primo in una bottega di restauro di antica tradizione, il secondo nell’officina del nonno. Oggi sono l’anima di realtà artigiane che operano in settori diversi, ma che hanno in comune l’aver vissuto un processo di profonda trasformazione.

“Un po’ come l’evoluzione dal primo modello di cellulare all’ultimo smartphone”, ha semplificato Gismondi, un nome che conta nel design d’interni e nell’arredamento, nel raccontare, con l’ausilio di video, le innovazioni realizzate nel suo laboratorio: di processo, di prodotto, di concetto. Nella ideazione e nellalavorazione di un mobile, c’è una fase di tecnologia pura – come la progettazione 3D e il taglio laser -, seguita da un’altra completamente manuale per la trasformazione del prodotto. Le macchine servono, ma dietro ci sono la mente e la creatività dell’uomo. E’ l’unicità dell’artigianato.

Ha poi raccontato la propria storia Lisi, titolare della VL Autocenter, rete di quattro officine (tre a Civitavecchia, una a Montalto di Castro) che occupa 33 addetti. Nell’automotive l’innovazione è inarrestabile. Non per caso, quasi sette anni fa, una nuova figura professionale, il meccatronico, ha sostituito, unendole, quelle di meccanico ed elettrauto. Per intervenire sulle auto, conoscere l’elettronica è fondamentale. E le novità che si susseguono sono così tante che “c’è da imparare ogni giorno, la formazione è continua. Ci vogliono competenze. E’ il lato bello, stimolante, del nostro lavoro. E guardate, non bisogna mai pensare di sapere già tutto, altrimenti – è stato il messaggio di Lisi – si è solo strafottenti”.

E’ vero che soprattutto tra i giovani “i mestieri artigianali non hanno grande fascino”, come ha osservato Gismondi. Con progetti come questo che sta attuando a Civitavecchia, CNA promuove proprio la conoscenza della vitalità e della modernità di un comparto che, nella sua lunga storia, ha invece sempre saputo innovarsi, al passo con i tempi, e ha bisogno più che mai della creatività dei giovani.

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