La norma che ha introdotto lo sconto in fattura per i lavori di efficientamento energetico e di prevenzione antisismica ha i giorni contati? CNA sa che si tratta di un obiettivo difficile da centrare, ma lo spera. Ha ricevuto un sostegno trasversale, infatti, l’appello, rivolto proprio dalla CNA ai parlamentari, a presentare un emendamento per l’abrogazione dell’articolo 10 del “decreto crescita”, cogliendo l’occasione dalla conversione in legge del decreto legge numero 101 dello scorso 3 settembre, riguardante “Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali”.
Nelle Commissioni Industria e Lavoro del Senato sono stati depositati emendamenti a firma dei senatori Albert Laniece e Dieter Steger (Gruppo per le Autonomie), Vasco Errani (Gruppo Misto), Matteo Salvini (Lega), Alan Ferrari (Pd), Andrea De Bertoldi (FdI), Roberta Toffanin, Marco Perosino e Maria Virginia Tiraboschi (tutti e tre di FI), Leonardo Grimani (Italia Viva), Cristiano Anastasi (M5S).
Mentre il testo proposto da quest’ultimo apporta una modifica relativa solo ai tempi, tutti gli altri prevedono, come aveva chiesto la CNA, la cancellazione delle disposizioni in materia di ecobonus e sismabonus “nella parte in cui prevedono il meccanismo dell’anticipazione delle detrazioni sotto forma di sconto da parte dell’impresa che effettua l’intervento”.
“Da mesi siamo mobilitati a tutela degli artigiani e dei piccoli e medi imprenditori dell’edilizia, dell’impiantistica e del legno. L’intera filiera dell’efficientamento energetico è messa a rischio da questa norma, che, come abbiamo ripetutamente sottolineato, produce una distorsione della concorrenza. Ci auguriamo che si compia un passo in avanti positivo con il voto in Commissione, fissato per questa settimana”, commenta Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia.