La Pasqua fatta arte. La fantasia dei maestri panificatori e pasticceri quest’anno è al top. Abbinata alla rigogliosa tradizione dolciaria del territorio. E la qualità, alla fine, paga. “Stiamo andando meglio dell’anno scorso”, dice Claudio Cavalloro, presidente di CNA Agroalimentare di Viterbo e Civitavecchia. “Investiamo materialmente e fisicamente per consegnare sempre un prodotto di alta qualità”, sottolinea Ermanno Fiorentini, presidente dell’Associazione Provinciale Panificatori e Pasticceri di Viterbo.
Bontà made in Tuscia, ovviamente, con la classica pizza, senza disdegnare qualche variante in salsa umbra e partenopea. Come la pizza salata al formaggio nel primo caso o la pastiera napoletana e il casatiello nel secondo. Ma furoreggiano anche le colombe: oltre alle classiche, ce ne sono di farcite al pistacchio con glassa o ricoperte di cioccolato, con scaglie di cioccolata bianca, con divagazioni su mela, cannella e noci. E le uova? Eccole in tutta la loro bellezza: semplici, disegnate o intagliate come vere e proprie opere, o anche tutte di cioccolata bianca.
Ancora? Per chi cerca qualcosa di alternativo, ci sono le campane decorate o le tantissime creazioni in cioccolata che rappresentano un po’ tutto: dai cactus agli unicorni, passando per Calimero, fino alle più classiche galline.
Tutto da gustare senza preoccupazioni per la linea. Il cioccolato, di buona qualità e soprattutto se fondente, con una percentuale elevata di cacao, aiuta a vivere più a lungo. Lo assicura la prestigiosa Università nordamericana di Harvard. Agisce come protettore dei vasi sanguinei e del cuore. Aiuta a ridurre i sintomi da stanchezza fisica e/o psicologica e ad abbassare il livello del colesterolo nel sangue. E non fa ingrassare.
Pasqua 2019: secondo un’indagine di CNA nazionale, si spenderanno 420 milioni di euro. Il giro d’affari sarà di 170 solo per le colombe (le consumeranno due famiglie su tre), di 250 per le uova (ne saranno vendute 16 milioni). E qui? “Stiamo andando molto bene – spiega Cavalloro – grazie anche al fatto che con la Pasqua più ‘alta’ abbiamo iniziato prima. Le richieste in quest’ultima settimana sono molte, rispetto al 2018 registriamo qualcosa in più”. “Il prodotto artigiano – commenta Fiorentini – non è certo paragonabile a quello industriale: è tutta un’altra cosa. Gli ultimi giorni sono quelli decisivi, noi ce la mettiamo sempre tutta, con la speranza che i risultati vengano apprezzati”. Poco ma sicuro.