“Nel decreto Milleproroghe, che avanza verso l’approvazione finale, manca la proroga della sospensione del Sistri. Siamo stupiti e preoccupati, perché ciò aggraverà la situazione delle imprese nella gestione dei rifiuti speciali, aggiungendo problemi a problemi dal prossimo 1° gennaio, quando il Sistri, se non si interverrà con una proroga, diventerà operativo e verrà meno il sistema attualmente in vigore”. A dare l’allarme, è la CNA.
“Intendiamoci, le proroghe degli ultimi anni non erano la soluzione ideale – tiene a precisare la Confederazione – poiché tenevano in vita in maniera fittizia il Sistri, un sistema che si è dimostrato molto dannoso, costringendo le imprese al pagamento dei contributi annuali. Una scelta costata alle imprese circa 200 milioni, che, con le spese indirette, lievitano fino al miliardo di euro, senza contare le complicazioni operative. Ma il Decreto Milleproroghe era il canale più adatto per affrontare, anche quest’anno, la scadenza del 31 dicembre con la consueta proroga, consentendo alle imprese di continuare ad utilizzare il sistema cartaceo per il rispetto degli adempimenti ambientali ed evitando il rischio di paralisi nella gestione dei rifiuti speciali. Così non è stato”.
“Le imprese, però, non possono continuare a pagare per le inefficienze politiche e burocratiche. La sospensione del Sistri – insiste la CNA – va inserita nel primo provvedimento utile, per concentrarsi, nel contempo, nella ricerca di una soluzione definitiva al problema. Chiediamo di realizzare, in collaborazione con le associazioni imprenditoriali che in questi anni hanno combattuto il fallimentare Sistri, un modello che consenta di tracciare i rifiuti in maniera semplice ed efficace, per dare le spalle, finalmente, al dannoso sistema attuale”.