Rete Imprese Italia apprezza l’azione del ministro Carlo Trigilia sui Fondi europei e segnala la necessità di indirizzare le risorse comunitarie, che possono avere un notevole effetto volano sull’economia italiana, anche a sostegno delle imprese dell’artigianato e del terziario di mercato e delle loro priorità: credito, innovazione, internazionalizzazione.
Nel corso dell’incontro con il ministro, tenutosi oggi, la delegazione di Rete Imprese Italia ha valutato positivamente la ricognizione dello stato di attuazione dei Fondi che ha consentito il recupero e la riprogrammazione di quasi un miliardo di euro, gran parte della dotazione del Decreto Lavoro, grazie anche alla sensibilità dimostrata dalle Regioni.
Rete Imprese Italia condivide con il ministro Trigilia l’esigenza di individuare opere effettivamente cantierabili e a basso impatto burocratico, in grado di rappresentare un punto di riferimento certo anche per la programmazione del prossimo ciclo di Fondi europei 2014/2020. In tale ambito, chiede una particolare attenzione alle esigenze delle piccole imprese, potenziando il Fondo centrale di garanzia, patrimonializzando i Consorzi Fidi, introducendo strumenti per l’innovazione e l’internazionalizzazione costruiti su misura per la realtà italiana, dove il 99,4% delle imprese conta meno di 50 addetti.
E’ necessario, inoltre, recuperare a tutti i livelli una più stretta e fattiva collaborazione tra Pubblica amministrazione e partenariato economico, allo scopo di non sprecare le risorse previste nei piani operativi nazionali e regionali.
Recuperare efficacia ed efficienza nella gestione dei Fondi europei – conclude Rete Imprese Italia – rappresenta una priorità assoluta. Risorse per 30 miliardi entro il 2015, cui si aggiungerà la dotazione del prossimo ciclo di programmazione, 30 miliardi dell’Ue più le quote di cofinanziamento nazionale e regionale, possono contribuire a innescare la ripresa economica. Anche la prevista istituzione dell’Agenzia nazionale, destinata a coordinare e sostenere tutti i livelli amministrativi coinvolti, può consentire di superare alcune debolezze che hanno caratterizzato i cicli precedenti ed evitare così dispersione e spreco di ulteriori risorse.