“Le ingiustificabili lentezze del legislatore italiano nel recepimento del Regolamento europeo sulla protezioni dei dati personali rischiano di penalizzare pesantemente le piccole imprese, ossatura e traino del sistema economico italiano. La CNA chiede, quindi, una fase transitoria di sei mesi nella quale non andranno inflitte sanzioni alle imprese, come già ottenuto in sede Ue dalla Francia”. Lo dichiara il presidente nazionale della CNA, Daniele Vaccarino.
“Inoltre – aggiunge – la CNA chiede una più stretta collaborazione con il Garante per la protezione dei dati personali per diradare preoccupazioni e timori delle piccole imprese. Chiediamo in particolare che il Garante individui le tipologie di trattamento dei dati che vanno esonerati dalla valutazione d’impatto. Precisi con puntualità le imprese tenute ad adottare il registro sulle attività di trattamento. Espliciti con chiarezza quali soggetti sono obbligati a designare il responsabile della protezione dei dati, considerato che – conclude Vaccarino – alcune risposte hanno generato un clima di profonda incertezza su questo aspetto tutt’altro che secondario della nuova regolamentazione”.