“Duecento milioni di euro. A tanto ammontano le risorse sottratte alle imprese per pagare un servizio obsoleto, non funzionante, mai divenuto effettivamente operativo quale il Sistri, il sistema di tracciamento dei rifiuti pericolosi. Imprese che, però, entro oggi dovranno ancora una volta costringersi a questo salasso.
Anche per quest’anno, infatti, la Legge di Bilancio ha adottato una paradossale proroga a metà: ha sospeso l’operatività del sistema, ma ha lasciato in vita l’obbligo di iscrizione e il pagamento di un servizio ufficialmente non operativo. A questo punto auspichiamo che vengano superate in via definitiva le logiche fondamentalmente errate del Sistri e offerta alle imprese una tracciabilità tutta nuova e adeguate alle reali esigenze del Paese”.
Lo si legge in un comunicato della CNA.