Cna Sostenibile e la cura del ferro. Ovvero come mettere insieme un mestiere tradizionale e le nuove tecnologie, realizzando qualcosa di concreto. È il corso cofinanziato da Regione Lazio e Fondo Sociale Europeo e articolato in tre linee, la prima delle quali si è appena chiusa con la presentazione dei progetti e la consegna degli attestati. “È stata un’occasione di scambio fecondo di conoscenze tra imprese e allievi, ma soprattutto di incontro vero. Un’esperienza formativa vissuta non solo in aula ma anche all’interno delle aziende”, afferma Luana Melaragni, responsabile di Cna Sostenibile.
La lavorazione del ferro al centro di tutto. La prima linea del corso – coordinato da Rachele Belloni – ha riguardato la progettazione e prototipazione di prodotti in ferro. Gli allievi, disoccupati dai 20 ai 48 anni, sono stati ospitati nelle imprese e hanno avuto la possibilità di apprendere il funzionamento di vari software e dell’utilizzo della stampante 3D. La valutazione d’esame era appunto sulla presentazione del progetto di analisi elaborato e sviluppato durante la fase di stage in azienda, facendo ricorso alle competenze acquisite durante le lezioni in aula e in laboratorio, e con l’ausilio di programmi per la progettazione e la stampa 3D: Autocad, Rhinoceros e Fusion 360°. Lo scopo del progetto era quello di individuare, dopo un’attenta analisi aziendale, un prodotto o componente nuovo o già esistente, potenzialmente migliorabile, e di elaborarlo tramite software anche per la realizzazione della stampa 3D.
Cosa ne è uscito? I risultati sono stati presentati venerdì nella sede di Cna Sostenibile: una libreria arborea realizzata con macchinari a controllo numerico e water jet, un estirpatore di erbe infestanti che agisce più in profondità di quelli attualmente disponibili, un tavolo, una pensilina con copertura a pannelli frangisole e orientabili, un nastro trasportatore per la raccolta di frutta secca, una base per tavolo. Tutto rigorosamente in ferro, tutto molto originale. Tanto che alcune imprese hanno deciso che i progetti diventeranno realtà.
A realizzarli sono stati Chiara Coletta e Francesca Romana Remoli (nell’azienda Lam di Benedetti srl di Carbognano, sotto il tutoraggio di Nicola Benedetti), Marco Cascone e Francesco Pagano (Esclusivi Ferri Forgiati, Civita Castellana, Marco Bracci), Salvatore Trevisonne (L’Artigiano del Ferro, Tuscania, Luigi Tonietti), Federico Donnino e Davide Biselli (Asquini srl, Canino, Paolo Asquini), Dario Ronca (Arti Ferro snc, Acquapendente, Brunero Felici), Lorenzo Latini e Barbara Certini (Capoccioni srl, Viterbo, Danilo Capoccioni).
Le altre linee? La seconda, in via di conclusione, è invece rivolta agli imprenditori: esperti in progettazione e marketing li hanno accompagnati in un percorso di crescita. E i risultati si stanno già manifestando, perché alcune aziende hanno creato nuovi siti web e modificato la propria immagine. La terza riguarda infine un percorso di qualifica, riconosciuto dalla Regione Lazio, per operatore addetto alla lavorazione del ferro. Sono attualmente in corso degli stage nelle aziende, questa si chiuderà infatti a novembre.