La moda italiana è leader nel mondo. Ma per quanto tempo ancora? La chiave per rimanere al top, oltre che nella creatività, sta nell’innovazione. E l’innovazione s’insegna, e s’impara, a scuola. Se il nostro Paese vuole restare leader deve puntare senza esitazioni sull’istruzione e sulla formazione di altissima qualità, anche per attrarre i migliori talenti internazionali. In Italia, insomma, si dovrà venire a studiare in scuole prestigiose che, per l’industria della moda, dovranno diventare l’equivalente di Oxford, Cambridge, Harvard nei loro campi.
Se ne è parlato nell’auditorium della CNA nazionale con il presidente della CNA, Daniele Vaccarino, Luca Rinfreschi, presidente Federmoda, il direttore artistico Roberto Napoleone, consigliere di amministrazione di Alta Roma e Roberto Corbelli, direttore artistico di Ricerca Moda Innovazione al convegno su “Creatività – Conoscenze – Competenze – Una scuola per il futuro del Made in Italy”, momento politico di confronto della 27esima edizione di RMI – Ricerca Moda Innovazione – 2017 che si tiene a Roma fino a domenica 9 luglio.
Il presidente nazionale, Daniele Vaccarino: “Capita poche volte di avere una platea così giovane e di questo siamo ben lieti. Ci stiamo molto impegnando come CNA per avvicinarci ai giovani che intraprendono un percorso imprenditoriale. Ci avviciniamo a loro con un linguaggio più giovanile, nonostante la nostra esperienza settantennale. In questa direzione va il nostro progetto di stringere sempre di più il rapporto scuola – lavoro. Questo sistema duale che in molte nazioni funziona benissimo cercheremo di farlo funzionare anche qui in Italia.
Luca Rinfreschi, presidente nazionale Federmoda, rivolgendosi ai giovani finalisti: “contiamo su di voi per la vostra creatività, possiamo appoggiarvi con l’arte del saper fare, ma spetta a voi, nuove leve, l’input in più. Guardate al futuro e non guardate ad oggi: non appiattitevi. Al Governo chiedo di concertare meglio la formazione: la possibilità di dialogo e il rapporto con il mondo del lavoro devono essere più intense. Un confronto più progettuale ci permetterebbe di essere più risolutivi anche in campo di formazione”.
Raffaello Napoleone, consigliere in rappresentanza di Alta Roma: “L’industria tessile e dell’abbigliamento è un’industria che, rispetto alle altre, offre grandissime opportunità. AltaRoma è uno dei grandi motori dello sviluppo della moda italiana”.
Il concorso giovani stilisti
Organizzata da CNA Federmoda, RMI è a Roma per la prima volta dopo ventisei anni di sede a Riccione. Un trasferimento mirato a favorire l’internazionalizzazione dell’iniziativa e, anche grazie alla collaborazione con AltaRoma, a permettere il definitivo salto di qualità al Concorso nazionale professione moda giovani stilisti, clou di RMI. Un modello primo in Italia per tipologia d’intervento e obiettivi raggiunti, che ha proiettato numerosi giovani vincitori del concorso ai vertici della moda tricolore. Giovani che arrivano dalle scuole di moda di tutta Italia. Oggi ne sono aperte oltre 400, in parte universitarie o para-universitarie, con alcune migliaia di allievi che ambiscono al mondo del fashion.
I premi saranno assegnati domenica 9 dopo l’incontro con la giuria e la sfilata. Ma le opportunità offerte ai partecipanti non si esauriscono nel premio: il vero valore aggiunto è un corso settimanale tenuto da alcuni dei nomi più importanti del settore moda in tutte le sue sfaccettature.
Un mondo poliedrico
Il mondo della moda è poliedrico, non si esaurisce certo nello stilista, così come il calcio non si esaurisce nel bomber. Esistono diverse altre professioni molto richieste. Un esempio? La retribuzione mensile di un modellista qualificato può raggiungere i 6mila euro.
Il programma di RMI 2017 è decisamente rivolto alla ricerca e all’innovazione applicate sia alle tecniche di produzione sia al fashion design, per stimolare le imprese artigiane, piccole e medie. Di particolare interesse sia preannuncia il confronto tra le tendenze emergenti in Paesi molto diversi dal nostro ospiti della manifestazione: dagli Emirati Arabi Uniti alla Mongolia, dal Mozambico alla Tunisia.
I numeri di un successo
Il 2017 della moda italiana è cominciato bene. Una indagine congiunturale di Sistema Moda Italia rileva che nei primi tre mesi di quest’anno il fatturato del settore moda-tessile è aumentato dell’1,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016 grazie al +2 per cento segnato dalle esportazioni e alla ripresina del mercato interno (+1,6 per cento).
Nel 2016 il giro d’affari del comparto ha sfiorato i 53 miliardi, segnando una crescita dell’uno per cento. Imprese e addetti, invece, sono diminuiti. Le impresa da 47.079 a 46.891 (-0,4 per cento) e gli addetti da 402.800 a 402mila (-0,2 per cento).