export 2Dopo un trend positivo registrato negli ultimi 5 anni l’export della Tuscia segna nel 2016 una flessione rispetto al 2015 pari al -4,4%, mentre per il Lazio si registra un +3,0%, e a livello nazionale +1,2%.

In particolare nella provincia di Viterbo il comparto agroalimentare, dopo l’incremento esponenziale messo a segno negli ultimi anni, ha registrato una perdita pari al -12%, con una lieve diminuzione per i prodotti agricoli, -0,6%, e una forte flessione del settore della trasformazione dei prodotti alimentari e delle bevande del -25,8%. Tale riduzione è da imputare alla diminuzione dell’export per frutta ed ortaggi lavorati (-27,7%), delle granaglie e prodotti amidacei (-36,3%) e della carne lavorata e conservata (-31,9%). Cresce, invece, l’export per i prodotti lattiero caseari (+19,5%). Il comparto agroalimentare mantiene comunque una importante quota nelle esportazioni totali provinciali con oltre il 37% dell’export totale.

Il settore manifatturiero, registra complessivamente una flessione del -4,8%. Nello specifico si rileva il segno meno, oltre che per i prodotti delle lavorazione alimentari (-25,8%), anche per i prodotti tessili (-20,2%) – anche questi tirano il fiato dopo un lungo periodo di rialzi – nel legno e carta (-10,7%) e per i prodotti in metallo -3.6%. In ripresa il settore ceramico, che chiude l’anno con aumento del +10,4%, confermandosi un comparto strategico per l’economia locale con circa il 30% dell’export provinciale. In crescita anche il settore dei macchinari (+21,7%), apparecchi elettrici (+1,8%) insieme agli altri prodotti delle attività manifatturiere +28,4%.

L’Europa, anche nel 2016, rimane il principale mercato di riferimento per le imprese della provincia di Viterbo con circa il 74% del totale delle esportazioni. Tra i paesi europei le esportazioni si registrano in calo gli ordini da Francia -7%, Germania -1,9%, Svizzera -10,6% e Regno Unito -1,1%. In crescita l’export verso la Spagna +20,6%, il Belgio +10,7% e Austria +5,9%.

In ambito extraeuropeo continua il segno meno per Russia e Cina, mentre è positivo l’export verso il Giappone, la Corea del Sud ed il Quatar. Si registra inoltre una diminuzione dell’export verso l’America settentrionale -28,2%, dove per gli Stati Uniti si ha un -24,5% e per il Canada -50,6%, e verso l’Asia -9,4%. Segno positivo per le esportazioni in America centro meridionale, +58,7% con aumenti verso Messico e Cile.